A quei tempi, era il ’72, il giocare a scacchi e il leggere poesie riempivano parte della notte
di tutti coloro che, un giorno si e l’altro pure, approdavano a casa mia, tirando mattina. !
Pagina 201 dell’edizione Feltrinelli era sempre aperta:
“Una stagione all’inferno” attirava tutti quanti.
Non c’era volta che non la leggessimo
Anche quella notte, dunque.
Attaccò Carlo:
Un tempo, se ben ricordo,
la mia vita era un festino in cui tutti i cuori s’aprivano,
in cui tutti i vini scorrevano.
Una sera, ho preso sulle ginocchia la Bellezza
E l’ho trovata amara
E l’ho ingiuriata.
Toccava me.
Incrociai lo sguardo di Carlo e, d’improvviso, pensai che,
tra tutti noi, sarebbe stato quello più adatto
per interpretare l’amato Arthur Rimbaud.
(Antonio)